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Artrosi della spalla, quando c’è dolore meglio rivolgersi a un medico

La spalla è l’articolazione più mobile dell’organismo: non quella che sopporta i maggiori carichi, in condizioni normali, ma dal punto di vista dei movimenti che la riguardano, la più complessa.

Parliamo di spalla e della patologia più frequente tra quelle che la possono interessare con il dottor Eugenio Cesari, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della Spalla di Humanitas Gavazzeni e Humanitas Castelli di Bergamo.

Tra le patologie della spalla qual è la più frequente?

«Le patologie della spalla possono essere di tipo degenerativo e post-traumatico. Tra le prime la più diffusa è l’artrosi della spalla, o artrosi gleno-omerale: una condizione di degenerazione della cartilagine ialina articolare. L’artrosi colpisce più frequentemente altre articolazioni – ginocchio, anca e colonna vertebrale – ma può riguardare anche la spalla, soprattutto nelle persone anziane e negli atleti o lavoratori che praticano attività che prevedono traumi ripetuti, anche micro-traumi, o sforzi ripetuti con le braccia al di sopra dell’altezza delle spalle».

Oltre all’età e ai traumi ripetuti, quali possono essere le cause di un’artrosi della spalla?

«L’artrosi della spalla può avere varie cause, che vanno dalla presenza di patologie reumatiche quali l’artrite reumatoide a fratture e\o lussazioni, da problemi legati alla cuffia dei rotatori a un uso eccessivo dell’articolazione, come la pratica di un’attività fisica particolarmente intensa. I primi fattori rimangono sempre e comunque una predisposizione congenita e l’età del paziente, essendo comunque l’usura della cartilagine un processo para-fisiologico».

Quali sono i sintomi che possono segnalare la presenza di un’artrosi della spalla?

«I segnali possono variare da persona a persona, da condizione a condizione. Ce ne sono alcuni che, però, tendono a manifestarsi in ogni situazione. Il primo di essi è un dolore persistente che riguarda l’articolazione della spalla e che si presenta anche quando si svolgono azioni semplici, come muovere o sollevare il braccio. Frequenti sono anche la rigidità della spalla, una diminuzione della sua flessibilità, la sensazione di scricchiolio quando la si muove e una sensazione di rapido affaticamento e pesantezza dei movimenti del braccio. Spesso l’artrosi evoluta ha un forte impatto sulla vita quotidiana e sociale del paziente, rendendo difficoltose e dolorose azioni come vestirsi, pettinarsi o compiere movimenti che prevedano l’utilizzo delle braccia al di sopra della testa. È importante riconoscere al più presto questi segnali, perché la tempestività del trattamento può influire in modo sensibile sull’evoluzione della patologia».

Quali sono gli esami con cui è possibile diagnosticare un’artrosi alla spalla?

«Prima di tutto una visita specialistica di ortopedia della spalla che preveda una valutazione sia fisica, sia anamnestica, che riguarda cioè la “storia” medica del paziente. In seguito, se il medico ortopedico lo ritiene necessario, possono essere eseguiti esami diagnostici strumentali come la radiografia alla spalla e, se serve un ulteriore approfondimento, una risonanza magnetica che permetta di verificare lo stato della componente muscolo-tendinea. Ed eventualmente anche una TAC, per valutare la componente ossea dell’articolazione».

Come si guarisce da un’artrosi alla spalla?

«I trattamenti sono finalizzati a ridurre il dolore, a migliorare la funzionalità dell’articolazione e a rallentare per quanto possibile il progredire della malattia. Le terapie possono essere combinate tra loro, a seconda dell’età e dello stato di salute del paziente, oltre che dell’intensità della patologia, e consistono nell’assunzione di farmaci antidolorifici, antinfiammatori e integratori, in sedute di fisioterapia e terapie fisiche, in infiltrazioni intra-articolari con acido ialuronico, in esercizi di riabilitazione da svolgersi anche in acqua. Nel caso in cui tutte queste azioni non ottengano alcun risultato, si può dover ricorrere a un intervento chirurgico di sostituzione articolare, tramite il posizionamento di una protesi di spalla anatomica o inversa, a seconda del caso specifico. Anche in questo caso la scelta viene effettuata sia in base alla gravita dei sintomi, sia alle aspettative reali del paziente».

Il convegno sull’instabilità della spalla a Bergamo

Il prossimo 14 settembre 2024 a Bergamo, nel Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, l’Unità di Chirurgia della Spalla di Humanitas Gavazzeni organizza, con il patrocinio della Società Italiana di Chirurgia della Spalla, un convegno in cui si approfondirà l’argomento “Instabilità della spalla” e si illustreranno i trattamenti conservativi e riabilitativi che interessano questa articolazione, con argomentazioni che riguarderanno soprattutto quelli più all’avanguardia, studiati per aumentare quanto più la propriocezione dei pazienti e il loro miglior rinforzo muscolare.

Particolare attenzione sarà inoltre rivolta agli interventi chirurgici sia open sia artroscopici, atti a ripristinare la stabilità articolare della spalla.

Il convegno, che vede l’intervento di relatori provenienti da tutta Italia, è rivolto a fisioterapisti, specialisti ortopedici e medici di base.

È possibile iscriversi al convegno accedendo a questa pagina.

Specialista in Ortopedia e Traumatologia

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