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Buon 13° compleanno Café Alzheimer!

Buon compleanno Café Alzheimer, quest’anno compi 13 anni!

Nel pomeriggio di giovedì 15 giugno 2023 si sono svolti i festeggiamenti del tredicesimo compleanno di Café Alzheimer presso la ‘Casa del Giovane’ di via Gavazzeni. Presenti la dottoressa Paola Merlo, direttrice della Neurologia  e del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze  di Humanitas Gavazzeni, gli psicologi Raquel Taddeucci e Andrea Algeri e i volontari di “Insieme con Humanitas” coordinati del segretario generale Maria Bellati e la referente di Bergamo Maura Gavazzeni.

I festeggiamenti, a cui hanno partecipato gli specialisti, i volontari e le famiglie che fanno parte dell’Alzheimer Café si sono conclusi con una frase di Enzo Jannacci che riassume l’essenza del progetto: “Io da medico ragiono esattamente così: la vita è sempre importante, non soltanto quando è attraente ed emozionante, ma anche se si presenta inerme e indifesa”.

Café Alzheimer 13 anni di attività

L’Alzheimer è la più comune forma di demenza e, secondo le ultime stime dell’Istituto Superiore di Sanità, sono circa 600mila le persone in Italia a convivere con la malattia.

La gestione del paziente affetto da demenza deve riguardare, oltre all’aspetto clinico-terapeutico e scientifico, anche quello assistenziale: così che ci possa essere un miglioramento della qualità di vita dei pazienti e di chi li assiste.

Parte integrante di questo aiuto assistenziale è il Café Alzheimer: attivo da tredici anni gli incontri del ‘giovedì pomeriggio’ nella ‘Casa del Giovane’ di via Gavazzeni – dopo diversi anni nelle sale di ‘Villa Elios’ in Humanitas Gavazzeni –  sono pensati per accogliere la persona con demenza e accompagnarlo con un percorso socializzante che tiene conto delle sue difficoltà, ma soprattutto delle risorse, tramite la conversazione, la lettura del giornale, il gioco a carte, la musica e la ginnastica dolce. I gruppi sono composti da 12-15 persone affette da patologie delle demenze, ognuna di loro con un accompagnatore, che può essere un parente, un volontario o un assistente privato.

“Si tratta di un’iniziativa che riunisce in un unico contesto scienza e assistenza – spiega la dottoressa Merlo – e che coinvolge pazienti, famigliari, medici, psicologi e volontari. Il nostro scopo è donare supporto alle famiglie che hanno al loro interno persone affette da demenze, aiutarle a vivere la nuova condizione imposta dalla malattia e, soprattutto, farle sentire meno sole nel difficile compito di gestione della persona cara ammalata”.

Un momento che si basa sul modello scientifico ideato dal neurogeriatra olandese Bère Miesen e che vuole essere conviviale: uno spazio dove ritrovare il sorriso grazie alle chiacchiere, un dolce e un buon caffè, ma anche formarsi e informarsi sulla malattia, le terapie, la rete dei servizi e di sostegno emotivo e psicologico.

Specialista in Neurologia e in Neurofisiopatologia