Nel mondo della cardiochirurgia italiana c’è un punto di riferimento che si conferma tale dal 1967: la Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e Vascolare (SICCH). Un luogo (fisico e non) dedicato alla promozione della ricerca scientifica e della formazione di medici specialisti della pratica cardiochirurgica e della cura delle malattie cardiovascolari.
Nata come società scientifica che raggruppava i pochi cardiochirurghi in attività, ora è un ente scientifico riconosciuto dal Ministero della Salute, da Agenas e dall’Istituto superiore di sanità.
E, ogni anno, il congresso nazionale organizzato dalla SICCH è un appuntamento che richiama i più importanti specialisti in cardiochirurgia per la salute del cuore.
Il team di Humanitas Gavazzeni
Presenti come relatori alla 31° edizione del Congresso annuale Nazionale della SICCH (dal 10 al 12 novembre) a Roma alcuni dei cardiochirurghi di Humanitas Gavazzeni: il dottor Alfonso Agnino, responsabile della Cardiochirurgia robotica e mininvasiva, il dottor Piersilvio Gerometta, cardiochirurgo e segretario della SICCH e la dottoressa Valentina Grazioli, cardiochirurgo e membro del consiglio direttivo della SICCH. Con loro, di Humanitas Gavazzeni, anche il dottor Giovanni Albano, responsabile dell’Anestesia e Terapia intensiva, e la dottoressa Ines Gavazzi, fisioterapista.
Nei diversi talk presentati e moderati dagli specialisti di Humanitas Gavazzeni sono state trattate alcune delle patologie cardiache al centro della pratica e ricerca clinica, come le endocarditi e la fibrillazione atriale, con l’obiettivo, attraverso la presentazione di risultati e casi, di condividere conoscenze ed esperienze utili per migliorare nella pratica clinica a beneficio dei pazienti.
Centrali sono stati anche gli speech a cura del dottor Agnino dedicato all’utilizzo della chirurgia robotica per il trattamento delle malattie coronariche e quello curato dalla dottoressa Grazioli sull’analisi del gap di genere nella malattia cardiovascolare.
Non solo cardiochirurgia. Nella sessione organizzata in collaborazione con l’Italian Association of Cardiothoracic Anaestesiologists, è stata affrontata la gestione del paziente post intervento cardiochirurgico in Terapia intensiva (e non solo), grazie al contributo del dottor Albano incentrato sull’applicazione del protocollo ERAS per una diminuzione dei rischi postoperatori in cardiochirurgia. Nel corso della sessione dedicata all’approccio multidisciplinare e multidimensionale al paziente, invece, è stata data voce al mondo assistenziale. Tra i relatori, anche la dottoressa Gavazzi con una relazione incentrata sulla fisioterapia avanzata per un migliore recupero post operatorio.