Nell’ambito della Settimana della Chirurgia Bariatrica Italiana 2024, giovedì 27 giugno, alle ore 18, ha avuto luogo la camminata in Citta Alta a Bergamo dedicata ai pazienti dell’Unità Funzionale di Chirurgia Bariatrica di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Il tema della manifestazione nazionale, giunta al terzo anno di età, è quello dell’esercizio fisico, fattore chiave nella prevenzione dell’obesità.
Ne parliamo con il dottor Bernardo Marzano, chirurgo dell’obesità di Humanitas Gavazzeni.
Dottor Marzano, come si è svolta la camminata da voi organizzata e qual è stato il suo scopo?
«Abbiamo pensato di coinvolgere i nostri pazienti in una camminata accolta da un contesto molto bello, quello della Citta Alta di Bergamo, con tre distinti percorsi pensati in base alle capacità individuali di ognuno. Non è stata ovviamente una camminata con uno scopo agonistico, è stata piuttosto una passeggiata in compagnia, nel corso della quale è stato possibile fermarsi, chiacchierare, socializzare».
Quanto è importante, dal punto di vista della prevenzione all’obesità, lo svolgimento di una regolare attività fisica?
«L’esercizio fisico è fondamentale perché innesca un meccanismo di attivazione metabolica per cui si riesce progressivamente a bruciare più calorie. inoltre sostiene il tono, il trofismo dell’apparato muscolo-scheletrico che attiva sia il metabolismo, sia il benessere».
Perché, al contrario, la vita sedentaria non fa bene al nostro organismo?
«Perché comporta una riduzione della massa muscolare e una progressiva riduzione anche dell’intensità del metabolismo basale, per cui si instaura un circolo vizioso che innesca l’accumulo di peso. Questo perché da una parte c’è l’impossibilità di bruciare le calorie che si immagazzinano con l’alimentazione, dall’altra la riduzione del tono del muscolo comporta anche una riduzione della forza fisica, delle performance individuali, del benessere generale e della capacità di affrontare la vita e le incombenze di tutti i giorni».
Il vantaggio dell’eseguire movimento non è solo di natura fisica…
«No, è importante anche per altri aspetti. L’attività fisica innesca la produzione di mediatori a livello cerebrale, in particolare le endorfine, che contribuiscono al benessere psicologico e riducono, tra l’altro, l’appetito. Quindi ci sono aspetti positivi anche dal punto di vista psicologico. Senza contare il fatto che l’attività fisica, soprattutto quella che viene eseguita all’aperto, offre anche la possibilità di incontrare e conoscere persone, di sviluppare rapporti sociali, di inserirsi nella comunità in modo più deciso».
Qual è l’esercizio ideale, in grado di produrre i migliori effetti dal punto di vista della prevenzione all’obesità?
«L’esercizio ideale è compatibile con le possibilità di performance individuali e con le condizioni fisiche di ogni singola persona. L’esercizio deve quindi essere mirato e adeguato e deve tenere conto del fatto che l’eccessiva attività può comportare, per un determinato organismo, anche effetti negativi. In linea di massima per tutti c’è un punto, una soglia, entro cui l’esercizio fisico genera tutta una serie di benefici a livello di organi e apparati, capaci di influire, migliorandole, sulle condizioni di vita. Ecco, è importante trovare questo limite, che è differente da persona a persona, e scegliere l’attività fisica più adatta alle proprie possibilità e capacità, ricordando che l’attività aerobica in sé è alla portata di tutti e che, quando non si supera il personale limite, il beneficio per il proprio organismo è assicurato».