Tra tutti gli sport, la corsa è forse quello più diffusi a livello amatoriale, visto che per praticarlo è sufficiente possedere un semplice paio di scarpe da ginnastica.
Si tende difatti a credere che non ci siano restrizioni alla corsa, neppure quando la natura ci ha dotati di gambe storte, ovvero a “X” o “a parentesi”.
È vero o è falso? Risponde il dottor Luca Usai dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia e dell’Ambulatorio ortopedico cartilagine e sport di Humanitas Gavazzeni Bergamo.
«Falso. Il fatto che le gambe siano “storte” dipende dal ginocchio che presenta una deviazione assiale – spiega l’esperto – chiamata ginocchio varo, quando le “gambe sono a parentesi”, o valgo, se le “gambe sono a X”. La corsa è uno sport che genera ripetute sollecitazioni al ginocchio e questo, soprattutto in presenza di deviazioni, può predisporre a vari tipi di lesione in base alla zona articolare che viene sovraccaricata».
Lo stesso vale anche per le anche , sottolinea il dottor Usai: «Quando è presente un assetto irregolare, o c’è una differenza di lunghezza degli arti inferiori ovvero dismetrie, iniziare a correre senza aver eseguito una valutazione con uno specialista può aumentare il rischio di infortuni al ginocchio o all’anca».
Ok alla corsa, ma rafforzando la muscolatura
Questo non significa che avere le “gambe storte” sia un impedimento a praticare la corsa: se difatti le condizioni valutate dallo specialista non evidenziano alcuna controindicazione all’attività sportiva, via libera alla corsa, ma a patto che il podista prepari in modo adeguato la muscolatura. Difatti, durante la corsa, saranno i muscoli a dover proteggere le articolazioni affette da deviazione assiale sopperendo alle sollecitazioni articolari della corsa».