Spesso la parola “cortisone” provoca preoccupazione. Ma questo farmaco, nelle giuste dosi, produce efficienti azioni antiinfiammatorie e immunodepressive e può essere un prezioso salva-vita.
“Cortisone” è una parola che in genere quando viene pronunciata provoca una certa paura in chi l’ascolta. Una paura chiamata “steroidofobia”, dovuta al timore di effetti collaterali, ma che è anche da ricercare nel genere di malattie – spesso gravi – per le quali viene utilizzato questo farmaco. Ma anche una preoccupazione eccessiva, perché il cortisone è un farmaco che ha rivoluzionato la medicina, che oggi può essere considerato un presidio fondamentale e spesso salva-vita per molte malattie.
«Del cortisone non bisogna avere paura quando somministrato a dosi corrette e sotto controllo medico – precisa Bianca Marasini, responsabile dell’Ambulatorio di Reumatologia di Humanitas Gavazzeni –. Come tutti i farmaci, anche il cortisone può avere effetti collaterali. Ma questi non sono necessariamente presenti in tutti i pazienti e, soprattutto, gli eventuali effetti collaterali avversi sono noti e molto ben controllabili».
Il cortisone è un efficace immunodepressivo e antinfiammatorio
Il cortisone a tutt’oggi è uno dei farmaci più usati nelle malattie reumatiche per le sue azioni antiinfiammatorie e immunosoppressive. In generale i medici tendono a non somministrare cortisone per lunghi periodi, per due motivi principali, spiega la dottoressa Marasini: «Per evitare di indebolire l’osso e agevolare l’osteoporosi e per evitare di fare “addormentare” le ghiandole surrenali. Questo può succedere perché il cortisone è un farmaco sintetico simile al cortisolo endogeno, che è un ormone fisiologico indispensabile per la vita, prodotto dalle ghiandole surrenali. Queste ghiandole, quando si assume il cortisone, tendono a produrre sempre meno cortisolo avendo l’organismo già in circolo il cortisone, fino ad addormentarsi. Una riduzione programmata lenta e progressiva, sempre sotto controllo medico, è comunque in grado di risvegliare i surreni che riprenderanno a fare il loro mestiere».
Cortisone, un prezioso farmaco salva-vita
Quindi dobbiamo considerare il cortisone un amico o un nemico? «Di sicuro un amico – conclude la professoressa Marasini –. Se assunto sotto stretta osservazione medica e nelle giuste dosi, il cortisone può essere veramente un farmaco salva-vita. L’importante è che venga sempre seguita una delle regole fondamentali, che tutti i medici devono tenere presente quando si tratta di somministrare il cortisone: ‘‘As much as necessary, but as little as possible’’, che significa: dare la dose minima necessaria».