Ogni sospetta patologia cardiaca ha il suo esame specifico. Quello relativo alle malattie coronariche è la TAC cuore, esame diagnostico strumentale eseguito oggi con sempre maggiore frequenza. Si tratta di un esame di secondo livello, eseguito dal medico cardiologo in collaborazione con i radiologi.
In quali occasioni viene prescritto? «La TAC cuore viene eseguita sulle persone che si sospetta siano affette da patologie coronariche – spiega la dottoressa Erika Bertella, cardiologa del Centro Cardio di Humanitas Gavazzeni Bergamo –. Quindi ai pazienti che denunciano sintomi come dolore toracico o difficoltà respiratorie legate a sforzi o a condizioni di stress, ma che non abbiano caratteristiche tali da farci propendere per l’invio immediato al pronto soccorso».
In genere questo esame viene prescritto a persone di età compresa tra i 40 e i 50 anni, considerate più a rischio per queste patologie «soprattutto – aggiunge la specialista – se si è in presenza di fattori di rischio come la familiarità per le malattie cardiovascolari, il diabete, il colesterolo, la pressione alta, l’obesità o il fumo».
Per i casi più gravi si ricorre alla risonanza magnetica con stress
A conferma del fatto che ogni patologia ha il suo esame, oltre che il suo trattamento specifico, la Tac cuore è considerata meno utile per i soggetti che hanno più probabilità di essere affetti da malattia coronarica – come gli ultra 65-70enni con un diabete di vecchia data o molto obesi o fumatori intensi da molti anni – perché può non essere in grado di individuare in modo approfondito il grado di malattia delle coronarie.
«Nella sostanza alla Tac cuore vengono sottoposte le persone che hanno una probabilità pre-test di malattia bassa o intermedia – spiega la dottoressa Bertella –. Quando invece questa è molto elevata propendiamo per altri esami come la Risonanza magnetica con stress, l’Ecocardiogramma o la Scintigrafia miocardica da sforzo o, in casi selezionati, l’esame invasivo (coronarografia)».
È considerata un esame di screening
In definitiva, la TAC cuore viene oggi considerata un esame di screening che ha soppiantato il tradizionale test da sforzo, ormai ritenuto troppo poco accurato per riconoscere la presenza di malattia: «Ci consente di capire – conclude la cardiologa – se il paziente è sano e non ha bisogno di terapie nell’immediato, se è molto malato e deve essere sottoposto a una coronarografia o a maggiori accertamenti, o – nella maggior parte dei casi – se deve semplicemente essere sottoposto a nuove terapie mediche o se si debbano aggiustare quelle già in essere per evitare che l’aterosclerosi coronarica progredisca nel tempo, causando un infarto».