In occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, istituita il 18 marzo, è stato installato il secondo Fiore del progetto “Seminare Bellezza”, ideato da Accademia Carrara e sostenuto da Humanitas Gavazzeni e Castelli per la città di Bergamo. La scultura floreale ha trovato casa all’ingresso di Humanitas Gavazzeni, in via Gavazzeni 21, come simbolo di rinascita e vita dopo le perdite e il dolore vissuti durante la primavera del 2020.
Il secondo fiore di Seminare Bellezza nella città di Bergamo è stato posato nell’ospedale Humanitas Gavazzeni.
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Il progetto, ideato da Accademia Carrara in occasione dell’anno della Capitale Italiana della Cultura e sostenuto dagli ospedali Humanitas a Bergamo, ha l’obiettivo di rendere l’arte diffusa, fruibile da tutti anche fuori dai luoghi deputati, e porre al centro una delle linee tematiche di Bergamo Brescia 2023: La Cultura come Cura.
I petali del fiore di design, infatti, raccontano, attraverso le immagini, alcuni capolavori di Accademia Carrara e la vita nei due ospedali bergamaschi con i professionisti della salute avvolti dall’arte che ricopre le pareti di reparti, sale d’attesa e corridoi. Per un continuo scambio e legame tra arte e cura.
Il Fiore in Humanitas Gavazzeni: simbolo di rinascita dopo la pandemia
Dopo l’installazione della prima scultura floreale in via Zambonate 11, in centro Bergamo, il secondo Fiore ha trovato da pochi giorni la sua casa all’ingresso di Humanitas Gavazzeni, in via Gavazzeni 21, a ridosso della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, istituita il 18 marzo, quale simbolo di rinascita e vita dopo la perdita e il dolore.
Perché anche nel territorio più provato, può nascere un Fiore. E il ricordo e la memoria ci stimolano a coltivare la vita e celebrarla.
“Portare benessere alle persone circondandole di bellezza è parte integrante della nostra sfida di cambiare il modo di vivere l’ospedale. Non solo i pazienti, ma anche noi stessi abbiamo provato il benessere curativo dell’arte. Nei giorni, nelle settimane più difficili della primavera 2020, l’arte è stata di sostegno a tutti coloro che, nel nostro ospedale, sono stati in prima linea nella battaglia con il virus allora sconosciuto. Dopo tre anni, questa scultura floreale vuole simboleggiare una rinascita. Un Fiore, come la Ginestra leopardiana, in grado di fiorire nel territorio più difficile, un simbolo di vita nonostante tutto” dichiara Alessandro Liguori, amministratore delegato di Humanitas Gavazzeni e Castelli.
Tra i petali del fiore, il famoso profilo di Lionello d’Este ad opera del Pisanello conservato in Accademia Carrara, e due dei più iconici esempi del progetto La Cura e la Bellezza di Carrara e i due ospedali Humanitas Bergamo: “Le cascate del Serio” di Andrea Marenzi esploso in maxi formato che scenograficamente occupa il ‘giardino d’inverno’ di Humanitas Castelli e la “Veduta del Canal Grande” di Canaletto lungo tutta la parete della Terapia Intensiva di Humanitas Gavazzeni.
“Seminare Bellezza ha per noi un valore estremamente simbolico: posare le due sculture floreali nel mese di marzo, a ridosso del 18 marzo, ci ricorda l’inverno del 2020. Ma da quell’inverno sappiamo che può nascere una primavera, nuovi fiori e una nuova vita, nonostante il dolore e le perdite. Un’immagine del Fiore rappresenta la nostra terapia intensiva che quell’anno è stato un luogo di grande dolore, e l’arte che occupa le sue pareti ha aiutato a superare momenti estremamente bui”, commenta Massimo Castoldi, direttore sanitario di Humanitas Gavazzeni e Castelli.