Dai dati a disposizione della Federazione internazionale del diabete risulta che oggi, in Italia, sono circa 3 milioni e 800mila le persone che hanno a che fare con questa patologia, Un numero destinato a salire almeno del 15% nei prossimi 15 anni.
«A questi – sottolineano i dottori di Humanitas Gavazzeni Antonio Carlo Bossi, diabetologo, e Federica Mazzoleni biologa nutrizionista, in occasione della Giornata mondiale del diabete del 14 novembre – dobbiamo aggiungere tutti coloro che non sanno di essere affetti da diabete. Non sono pochi e sono quelli che sono affetti da diabete di tipo 2 i cui sintomi, che sono aumento della frequenza urinaria o variazione della capacità visiva, spesso vengono confusi con quelli di altre patologie. Stiamo parlando di almeno altre 400-500mila persone…».
Da che cosa dipende questa grande diffusione?
«Ci possono essere cause genetiche oppure cause ambientali-comportamentali. Da questo secondo punto di vista, sappiamo ad esempio che chi abita in una zona urbana è più predisposto a essere colpito da diabete rispetto a chi vive in aree di campagna. Questo dipende dal fatto che i cittadini tendono a svolgere, per la loro tipologia di vita, una minore attività motoria e, spesso, prestano una minore attenzione nella scelta dei cibi. Un’altra causa di questo aumento è anche l’allungamento della vita: statisticamente i casi di diabete crescono con l’aumentare dell’età, come dimostra l’età media dei diabetici italiani, che è di 64 anni».
Quanto è utile l’alimentazione per prevenire e curare il diabete?
«Nella lotta al diabete l’alimentazione ha un ruolo molto importante e per questo – per la prevenzione e la cura di questa malattia – è fondamentale il ruolo del nutrizionista. La dieta da preferire è ancora una volta quella mediterranea. Le persone con diabete non devono rinunciare a un adeguato apporto proteico, ma è meglio che controllino l’assunzione di proteine di origine animale. Da evitare sono anche gli alimenti troppo ricchi di sale e particolare attenzione deve essere rivolta alla frutta, specialmente quella zuccherina come banane, cachi e uva».
Quali sono, invece, i cibi adatti per i diabetici?
«Lo sono la carne bianca, consumata in adeguata quantità cioè non più di quattro volte a settimana. Poi i legumi, 3-4 volte la settimana. E infine il pesce, anche questo non più di quattro volte alla settimana».
Quali sono i soggetti più predisposti al diabete?
«Il diabete colpisce in particolare le persone obese o in sovrappeso, che hanno la pressione alta o che soffrono di alterazione dei grassi del sangue. Ne soffrono più gli uomini rispetto alle donne: 54% degli uomini – specialmente tra i 40-60 anni– contro il 46% di donne, in particolare over 70. Le donne che hanno sofferto di diabete gestazionale sono più predisposte a una condizione di insulino-resistenza».
Come può essere prevenuto il diabete?
«Per prima cosa sono consigliabili esami del sangue periodici. Il diabete può inoltre essere “anticipato” con test preventivi che, a seguito della compilazione di un questionario, consentono di capire se si ha una maggiore probabilità di essere colpiti da questa patologia».
Si dice che oggi la tecnologia aiuti a tenere sotto controllo il diabete. In che senso?
«La tecnologia oggi rende più semplice la vita di chi è affetto da diabete. Fondamentali sono le più recenti tecnologie che riguardano l’erogazione controllata dell’insulina. Si tratta di microinfusori di ultima generazione e sensori che rilevano in continuo i livelli della glicemia. Vengono utilizzati anche qui in Humanitas Gavazzeni e si tratta di sistemi che permettono un’autogestione della glicemia ed evitano alle persone di andare sotto o sopra il limite».