Il fumo è la più importante causa di morte evitabile nella nostra società ed è legato all’insorgenza di un tumore su tre.
Il Ministero della salute stima che ogni anno in Italia oltre 93.000 morti siano attribuibili al fumo di tabacco. Particolarmente preoccupante è il numero dei giovani fumatori. In Italia, tra i 13 e i 15 anni un ragazzo su cinque fuma quotidianamente e il 18% fa uso di sigarette elettroniche, spesso percepite come meno nocive rispetto alle sigarette tradizionali.
Il fumo causa circa l’85-90% dei casi di tumore del polmone, oltre ad aumentare il rischio di sviluppo di tumori del cavo orale e della gola, del pancreas, del colon, della vescica, del rene, dell’esofago, del seno, soprattutto tra le donne più giovani, e di alcune leucemie.
Non solo le neoplasie, però, sono al centro dei danni che può provocare il fumo. Fumare, infatti, fa male anche alle ossa: rendendole più deboli ed esposte, quindi, a fratture. Ma non solo.
Ne parliamo con il dottor Sebastiano Giambartino, ortopedico di Humanitas Gavazzeni, in occasione della giornata mondiale contro il fumo del 31 maggio 2022.
Dottore, che impatto ha il fumo sulle ossa?
Il fumo sulle ossa ha senza dubbio un effetto negativo. Fumare, infatti, favorisce il rischio di frattura e rifrattura dell’osso. Aumenta il rischio di osteoporosi e la cattiva guarigione post operazione. Un fumatore, infatti, rispetto ad una persona che non fuma ha un rischio di quattro volte superiore di sviluppare complicanze post-operatorie.
Quali sono le articolazioni che possono essere più coinvolte?
Soprattutto ad essere interessate sono le ossa lunghe, come femore e omero. Capire che il fumo sta danneggiando le ossa è complesso perché avvertire dei sintomi è difficile, almeno che non siano correlati alla cattiva consolidazione della frattura.
Chi sono le persone più colpite?
Sicuramente più si va avanti con le età, più complicanze alle ossa possono esserci. Tendenzialmente gli uomini sono più predisposti, rispetto alle donne, a danni da fumo. Ma, parallelamente, le donne sono più inclini a sviluppare osteoporosi
Come fare diagnosi?
In caso di trombosi vasali e vasculopatie, la diagnosi deve essere fatta a livello vascolare con ecocolordoppler. Se, invece, ci sono problemi di guarigione ossea, si procede con un RX e TAC, ed eventuali PET.
Come curarli?
I problemi legati alla consolidazione ossea, una volta diagnosticati, sono patologie ortopediche molto serie da trattare soprattutto per ripristinarne la struttura ed eliminare eventuali infiltrazioni con interventi chirurgici e, anche, una visione multidisciplinare che coinvolga la figura del chirurgo plastico.