L’osteoporosi rappresenta uno dei maggiori problemi per la salute. In Italia ne sono affetti oltre il 30% delle donne oltre i 40 anni e il 20% degli uomini sopra i 60 anni. Per combatterla in modo sempre più efficace è necessaria un’attenta strategia di prevenzione, che deve cominciare fin dall’adolescenza, con un corretto comportamento.
In occasione della giornata mondiale dell’osteoporosi, del 20 ottobre, ne abbiamo parlato con la dottoressa Marcella Montini, responsabile dell’Ambulatorio Osteoporosi di Humanitas Gavazzeni e Castelli Bergamo.
Dottoressa, partiamo dall’inizio: cosa è l’osteoporosi?
Si tratta di una malattia dell’osso caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un deterioramento dell’architettura dell’osso che determina un aumento della sua fragilità e, quindi, del rischio di frattura.
Quali sono i fattori di rischio che possono portare alla sua insorgenza?
Possono essere molteplici, ma possiamo facilmente dividerli in fattori di rischio non modificabili, come la famigliarità e l’età che avanza; e in fattori che possiamo modificare, ad esempio mantenendo un adeguato apporto di calcio e vitamina D, praticando un’adeguata attività fisica e astenendoci dal fumo e dall’eccessivo consumo di alcol.
Quali sono i sintomi?
Si tratta di una patologia generalmente asintomatica che viene riscontrata nella maggior parte dei casi attraverso esami strumentali e di laboratorio effettuai nel corso di indagini ‘generali’ o riferite ad altre patologie. In una minore frequenza di casi, la diagnosi di osteoporosi viene in seguito ad eventi traumatici, anche di modesta o modestissima entità che provocano fratture. Finalmente negli ultimi anni è diventata una buona pratica clinica quella di studiare lo stato dell’osso in donne in periodo premenomestruale svelando, così, in un’alta percentuale di casi, una situazione di osteoporosi, completamente asintomatica.
Si può parlare di prevenzione per l’osteoporosi?
Nella prevenzione dell’osteoporosi va considerato il fatto che la buona salute dell’osso va preservata con uno stile di vita e alimentare adeguato sin dall’età infantile attraverso la limitazione dei fattori di rischio modificabili.
Quanto aiuta l’alimentazione?
L’alimentazione è uno dei punti fondamentali per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi. In genere viene consigliata un’alimentazione con un apporto di calcio giornaliero da 1000/1200 mg. Nel caso sia difficile raggiungere questa soglia, sono consigliati degli integratori contenenti calcio: sia carbonato che citrato.
Come ogni anno il 20 ottobre è la giornata mondiale dell’osteoporosi, possiamo dare buone notizie in termini di cure offerte?
Certamente oggi il ventaglio delle possibili cure a disposizione del paziente e del medico è significativamente aumentato con l’acquisizione di nuove molecole farmacologiche e soprattutto con la diffusione di un’educazione del paziente volta a limitare i fattori di rischio.
Cosa offre Humanitas Gavazzeni e Castelli per la cura dell’osteoporosi?
Negli ultimi anni Humanitas Gavazzeni e Castelli hanno dedicato attenzione e risorse alla prevenzione e cura dell’osteoporosi, potenziando le tecnologie diagnostiche (come MOC di alta definizione) e individuando procedure e percorsi dedicati al paziente con ambulatori dedicati e specialisti esperti nella diagnosi e cura del metabolismo dell’osso e osteoporosi clinica.