Humanitas Gavazzeni ha nuovamente ottenuto l’Accreditamento di Qualità da parte di Joint Commission International – JCI – di Chicago (USA), leader riconosciuto nell’Accreditamento Internazionale in campo sanitario che individua e condivide con molti Paesi del mondo le pratiche migliori per la qualità e la sicurezza dei pazienti.
Nella settimana dal 4 all’8 aprile scorso, il team di verificatori composto da Sharon Coulter James (Team leader, amministrativo), Hope Juckel Regan (infermiere), Juan Ferrer (medico), ha condotto verifiche in ogni area dell’ospedale, interrogato il personale in merito alla conoscenza di procedure e protocolli, osservando direttamente l’agire quotidiano dei vari professionisti e la loro relazione con i pazienti: ad esempio, durante le visite mediche, la somministrazione dei farmaci, la preparazione per gli interventi chirurgici, le attività di manutenzione e di pulizia dell’ospedale.
«Joint Commission International – afferma Giuseppe Fraizzoli, Direttore generale e Amministratore delegato di Humanitas Gavazzeni – è la metodologia che ci supporta nelle attività di miglioramento delle prestazioni che ogni giorno eroghiamo. Sono convinto che una forte cultura della qualità e sicurezza sia importante per i pazienti e per noi operatori, e sia il risultato di procedure bene eseguite, sinergia e integrazione di professionisti, dati, informazioni, coerenza nelle funzioni e nei comportamenti di tutti coloro che lavorano in Humanitas Gavazzeni».
Per l’Ospedale è il 4° accreditamento raggiunto, il primo nel 2006 e successivamente nel 2010 e nel 2013.
«Il nostro impegno e lavoro di squadra – afferma Luisa Bramati, responsabile Servizio Qualità – ci ha portati a raggiungere questo importante traguardo rispondendo ad oltre 280 standard e 1.140 elementi misurabili. Un risultato che ci ricompensa delle energie messe in campo e che ci stimola allo stesso tempo a proseguire il cammino intrapreso per il miglioramento continuo a garanzia dei percorsi di qualità e sicurezza».
Escludendo gli Stati Uniti, dove il sistema Joint Commission è nato ed ha un’ampia diffusione, sono oltre 500 gli ospedali nel mondo che vantano questo attestato di eccellenza. In Italia gli ospedali sono circa 20 e Humanitas Gavazzeni è l’unica struttura sanitaria di Bergamo e provincia ad avere questa certificazione. JCI, attraverso i contenuti dei suoi standard, chiede agli ospedali che partecipano volontariamente a questo processo di promuovere procedure di assistenza rigorose per offrire soluzioni con cui conseguire performance di eccellenza.
«Il percorso all’eccellenza – afferma Erik Perego, Risk manager – richiede un’attività continua di revisione dei processi attraverso la misurazione oggettiva, tramite la selezione di indicatori specifici, implementando le più recenti evidenze e mantenendo un costante confronto con altre realtà ospedaliere. Questo metodo di lavoro è diventato nel tempo il metodo di lavoro di tutto l’ospedale».
«Il punto di forza – afferma Silvia Modora, responsabile operativo Comitato Infezioni ospedaliere – è da ricercare nella fattiva collaborazione di tutto il personale; ognuno, per il proprio ruolo e competenza, si è messo in gioco e ha dimostrato che la cura del paziente è davvero al centro delle nostre azioni. I verificatori, ad esempio, hanno apprezzato come la prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria siano tematiche trasversali a tutte le nostre pratiche cliniche e assistenziali e come siano divenute patrimonio di tutti i professionisti e caratterizzanti il lavoro quotidiano».
«Il traguardo raggiunto – afferma Katia Morstabilini, responsabile Servizi Assistenziali – rappresenta un nuovo punto di partenza. La metodologia trasmessa da JCI, e fatta propria da tutto il personale dell’ospedale, è lo strumento che permette ai nostri dipendenti di operare al meglio e ai nostri pazienti di beneficiare dei risultati. Con l’applicazione di procedure, la misurazione dei risultati e l’implementazione di azioni correttive, si lavora in un ambiente sicuro. È l’accreditamento di tutti; è l’accreditamento per i nostri pazienti che sanno di essere assistiti in un luogo d’eccellenza».