In Italia si registrano 280mila nuove diagnosi di diabete all’anno e nella Bergamasca in vent’anni i casi sono raddoppiati, passando dai 30mila dei primi anni Duemila agli oltre 65mila di quest’anno, 2022.
Il Covid ha inciso molto su questa crescita, sia per quanto riguarda le persone già malate che hanno dovuto rinviare i controlli, sia i nuovi casi, individuati in ritardo per il difficile accesso ai servizi sanitari. E tra i giovani sono aumentate le diagnosi di diabete correlato a particolari condizioni cliniche scatenate proprio dal virus.
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La prevenzione, quindi, diventa fondamentale, così come la diagnosi precoce.
Cosa fare contro questa malattia che può causare danni a tutti gli organi e, in particolare, può portare a gravi complicanze agli occhi, così come ai reni e agli arti?
“Abbiamo molte armi dal punto di vista farmacologico, ma soprattutto per il diabete di tipo 2, che colpisce in particolare le persone più avanti negli anni, è importantissimo che non ci si limiti a un approccio terapeutico solo legato ai farmaci“, dichiara il dottor Antonio Bossi, direttore della diabetologia di Humanitas Gavazzeni.
Per questo in Humanitas Gavazzeni è stata messa a punto una presa in carico che prevede la condivisione con il paziente anche di un programma alimentare elaborato ad hoc da un nutrizionista e un piano di fitness con schemi personalizzati per un’attività motoria costante – circa 30 minuti al giorno di passeggiata, ad esempio – che aiuti a tenere sotto controllo la glicemia.
“L’apporto del nutrizionista e l’attività motoria sono un ausilio fondamentale soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, contribuendo anche all’efficacia dei farmaci che hanno un ruolo cardine nel rallentare l’avanzare dei danni”, commenta il dottor Bossi.
Al centro delle buone abitudini deve esserci una corretta alimentazione.
“In particolare i pazienti di una certa età, spesso, hanno acquisito abitudini alimentari scorrette, così come tra i giovani: ma che devono essere scardinate a scopo preventivo”.
“Vanno quindi diminuiti i consumi di pane, pasta e riso, vanno preferiti alimenti integrali, la carne bianca e il pesce andrebbero consumati quattro volte alla settimana. Bisogna ricordare che le patate non sono un ortaggio, ma amidi proprio come la pasta, e in questa stagione estiva, si preferisce consumare molta frutta, si ricordi, però, che il fruttosio che vi è contenuto si assorbe molto rapidamente. Perciò, via libera sì alla frutta, ma con moderazione, facendo attenzione a meloni, angurie, banane, preferendo i frutti di bosco e le noci e le mandorle, anche a colazione, perché la frutta a guscio non alza la glicemia”.
Articolo tratto dall’intervista pubblicata Eco di Bergamo nel giugno 2022 dal titolo “Diabete, casi raddoppiati in vent’anni”