A causa degli eccessi culinari tipiche delle tavole delle feste natalizie, si possono scoprire anche delle intolleranze, come ad esempio al glutine.
Cosa significa e come esserne certi? Ne parliamo con il dottor Nicola Gaffuri, responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gavazzeni Bergamo.
Dottor Gaffuri, cosa si intende per celiachia?
“Essere affetti da celiachia vuol dire essere intolleranti al glutine, la sostanza proteica contenuta in molti alimenti, tra i quali alcuni cereali – orzo, malto, segale, farro e avena – e il frumento. Per questo si soffre di disturbi di natura gastrointestinale che possono avere differenti intensità e frequenza, in base al grado effettivo della malattia”.
Quali sono le cause?
“Si tratta di una patologia con una componente genetica, per cui non ci si può ammalare per trasmissione. Questo significa che solo le persone che sono geneticamente predisposte possono diventare celiache, le altre ne sono immuni. La buona notizia è che anche chi è geneticamente predisposto può non sviluppare questa intolleranza per tutta la sua vita”.
Quali sono i problemi che insorgono quando si è intolleranti al glutine?
“In presenza di intolleranza, il glutine, quando viene ingerito, attacca i villi intestinali, che sono organi molto importanti perché, posizionati sulla mucosa interna dell’intestino tenue, si occupano dell’assorbimento dei nutrienti. La mancanza o il cattivo funzionamento dei villi provocano un trattamento irregolare degli alimenti, con conseguenti forti dolori di stomaco e altri fastidiosi disturbi come diarrea, stipsi, flatulenza e gonfiore“.
Come può essere individuata e curata la celiachia?
“Non è facile individuare la celiachia, perché spesso i suoi sintomi si confondono o sovrappongono a quelli di altre patologie. A volte, poi, può consistere in una forma asintomatica, in cui pur in presenza di un danneggiamento a livello intestinale non si registrano sintomi di alcun tipo. In questi casi l’unico sistema per “scoprirla” è sottoporsi a esami del sangue, e a una biopsia duodenale da eseguirsi durante la gastroscopia, esame che consiste ne prelevamento di una piccola porzione di mucosa intestinale da studiare in laboratorio. Per quanto riguarda la cura, poi, per la celiachia ne esiste solo una: osservare una dieta ferrea in cui manchi del tutto il glutine. È un accorgimento alimentare che va osservato per tutta la vita, perché la predisposizione non può purtroppo essere eliminata”.