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La frutta e lo yogurt sono sempre meglio delle «merendine»

Settembre, si ricomincia. Si torna ai ritmi quotidiani, seppur con qualche buon proposito in più che passa, di solito, da un incremento dell’attività fisica o da un miglioramento dell’alimentazione, compresa un’attenzione maggiore agli snack, cibi che consumiamo velocemente durante la giornata e lontano dai pasti. Ne parliamo con Sabrina Oggionni, dietista di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Come dobbiamo scegliere i nostri snack?

«Dobbiamo imparare a distinguere il cosiddetto “junkfood” da prodotti più salutari, supportati dall’etichettatura e, in particolare, dalla lista ingredienti e dai valori nutrizionali riportati».

Possiamo fare qualche esempio di snack salati da considerarsi più “sani”?

«Tra gli snack salati sono ricompresi i pop corn, le chips, i grissini, i salatini e le gallette. In termini di kcalorie il confronto è semplice: le gallette e i cracker (soprattutto quelli all’acqua) sono i meno calorici. Per quanto riguarda le chips, i pop corn hanno un apporto calorico inferiore rispetto alle patatine in busta (380 Kcal contro 500 Kcal ogni 100 grammi), con doppia quota proteica (12 g conto 5.4 g delle palatine in busta) e un contenuto di grassi inferiore, ma solo se preparati senza aggiunta di grassi, zuccheri o altri».

Tra i prodotti all’interno di una stessa categoria quali sono i valori da considerare?

«Sia per gli snack salati sia per quelli dolci bisogna porre attenzione al contenuto in grassi, sodio/sale e per quelli dolci anche il contenuto di zuccheri semplici. È importante controllare la presenza e la tipologia di condimenti grassi: aumentano esponenzialmente la densità calorica dell’alimento consumato, indipendentemente dalla loro natura. Dal punto di vista qualitativo, meglio i grassi vegetali sotto forma di oli non idrogenati, tra cui olio di oliva (meglio se extra vergine) o di semi come quello di girasole, rispetto a oli di palma e cocco che contengono una maggior percentuale di grassi saturi».

All’interno del settore del “junk food” ci sono prodotti che possiamo comunque definire “salutistici”?

«L’industria alimentare è sempre alla ricerca di nuovi prodotti, con caratteristiche che rispecchiano meglio l’andamento del mercato e le preferenze (di gusto o di moda) dei consumatori. Ad esempio, per il settore salato sono state create diverse alternative di snack classici come le “chips di verdure” che hanno un apporto calorico più o meno ridotto rispetto alle chips classiche variando dalle 380 alle 490Kcal/100g.  Ma bisogna comunque stare attenti: il termine “verdure” non è sempre sinonimo di light, perché se sono fritte non possono che diventare uno snack calorico. Anche il contenuto di sale è leggermente inferiore. Invece le chips cosiddette “light”, hanno meno Kcal sui 100 grammi di prodotto perché contengono meno grassi, ma spesso hanno più sale».

Comunque è sempre meglio non mangiare troppi snack…

«Sì. È importante imparare a distinguere le varie merendine o snack confrontando i valori nutrizionali e gli ingredienti riportati in etichetta, ma è ancora più importante non farne uso regolarmente, soprattutto se in sostituzione di spuntini più leggeri e salutari come la frutta fresca, i cracker, le gallette o uno yogurt semplice».

Articolo pubblicato l’11 settembre 2016 sul quotidiano “Eco di Bergamo”.