La presenza di pollini nell’aria rende la bella stagione poco desiderata da quasi il 5% della popolazione italiana, quella che soffre di una delle tante manifestazioni di asma bronchiale.
Di come ci si debba comportare quando si ha a che fare con questa patologia ha parlato il dottor Lamberto Maggi, responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo, in un articolo pubblicato sul quotidiano “L’Eco di Bergamo” lo scorso 21 aprile 2019, articolo che qui riassumiamo.
Che cos’è e come si sviluppa l’asma?
«All’origine dell’asma c’è una condizione di iperattività bronchiale aspecifica. Cioè, c’è una condizione per cui i bronchi rispondono in maniera esagerata ad alcuni stimoli che in genere sono normali, ma non lo sono in chi soffre di questa patologia. Gli stimoli sono originati da elementi esterni come pollini e altri allergeni, ma anche da uno sforzo inusuale, da sostanze irritanti in generale, dall’aria inquinata, da sbalzi termici, da infezioni viralie e da emozioni».
Come si può diagnosticare l’asma?
«La diagnosi dell’asma è abbastanza semplice quando già si manifesta in modo inequivocabile: la sua presenza può essere confermata con una spirometria, l’esame che permette di misurare la funzione respiratoria, rilevare la presenza di un’ostruzione bronchiale e verificare come quest’ultima migliori dopo la somministrazione di un farmaco broncodilatatore. Più complicato è diagnosticare questa malattia quando ancora non si sta manifestando. In questo caso è necessario eseguire un test di provocazione bronchiale attraverso l’inalazione di una sostanza che, quando il soggetto è asmatico, provoca una piccola crisi di broncospasmo».
In quale periodo dell’anno bisogna cominciare a curare l’asma?
«L’asma è una malattia infiammatoria cronica che va curata tutto l’anno, non solo quando “peggiora”, cioè dalla primavera in poi. Anzi, è molto importante riuscire a individuare il prima possibile i sintomi più lievi come respiro difficoltoso, tosse persistente e sensazione di fiato corto, senza aspettare che questi si sviluppino in tutta la loro gravità».
È possibile convivere con l’asma, quando è in forma più lieve, senza curarla?
«Non è consigliabile farlo, perché in questo modo si corre il rischio di trasformare una condizione reversibile e curabile in un danno cronico e irreversibile. Oggi abbiamo a disposizione terapie farmacologiche sicure ed efficaci, a base di cortisone e broncodilatatori che vengono somministrati per via inalatoria e sono in grado di agire direttamente sui bronchi senza interferire con altri organi e tessuti del nostro organismo. È davvero un grosso errore non utilizzarle».