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Malattie reumatologiche: nuoto, corsa e bicicletta sono di grande aiuto

È importante che le persone che soffrono di malattie reumatologiche svolgano un’attività fisica regolare, non è per niente vero, al contrario, che debbano condurre una vita del tutto tranquilla ed evitare gli sforzi fisici.

Da che cosa deriva questa importanza? La risposta alla dottoressa Marta Riva, responsabile dell’Ambulatorio di Reumatologia di Humanitas Gavazzeni e di Humanitas Medical Care di Bergamo.

Perché l’attività fisica è importante per chi soffre di malattie reumatologiche?

«Lo è perché consente di mantenere un buon tono muscolare, una buona mobilità articolare e, aspetto non secondario, un benessere mentale ed emotivo. Nello specifico, il movimento consente alle persone di ridurre il peso corporeo o di mantenerlo a un livello adeguato all’età e alla propria condizione di salute, tutte condizioni che aiutano ad affrontare meglio il problema di natura reumatologica».

Come influisce il movimento, nello specifico, sulla malattia reumatologica?

«Può migliorarne l’andamento, perché alla riduzione del tessuto adiposo si accompagna un incremento della massa muscolare che, quando è più “forte”, contribuisce a migliorare la funzionalità articolare e a ridurre lo stato infiammatorio legato al grasso corporeo, in particolare a quello chiamato “viscerale”. Praticare sport aiuta inoltre a migliorare la qualità del sonno e a ridurre lo stress, fattori che possono influire in modo sensibile sull’infiammazione».».

Qual è il tipo di esercizio fisico più adatto per chi soffre di malattie reumatologiche?

«Per essere benefico l’esercizio deve essere eseguito in modo regolare. Da sconsigliare sono invece le attività più intense, eccessive, che richiedono più attenti recuperi. È perciò fondamentale trovare un equilibrio e adattare l’attività fisica alle proprie capacità e condizioni di salute. L’ideale è poi scegliere uno o più sport che siano anche fonte di divertimento, da non considerarsi solo come strumenti di cura, ma piuttosto come giochi che consentano di sentirsi più spensierati, sicuri ed energici».

Da reumatologa, quali sport consiglia di praticare ai suoi pazienti?

«Consiglio di eseguire sport che comportino attività aerobica, come la corsa, il nuoto e la bicicletta, o che abbiano in sé elementi di resistenza, flessibilità e stretching. L’importante è che, prima di iniziare un programma di attività fisica, si consulti un medico o un fisioterapista, così da verificare in via preventiva che le attività eseguite siano sicure e appropriate. Inoltre, è fondamentale monitorare i sintomi che si possono presentare durante la pratica degli esercizi e interromperne l’esecuzione nel caso in cui si manifestino dolori significativi o si evidenzi un chiaro gonfiore a livello dell’articolazione interessata dall’infiammazione».

La pratica di uno sport può avere importanza anche dal punto di vista della prevenzione delle malattie reumatologiche?

«Sì, perché è assodato che la pratica regolare e adeguata di uno sport contribuisca a mantenere il sistema osteoarticolare e muscolare in buone condizioni, oltre che ad agevolare il raggiungimento di un buon benessere generale».

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