Per l’apparato respiratorio di chi soffre di patologie legate alla respirazione l’estate è una stagione dai due volti. Da una parte si attenuano le allergie scoppiate durante la stagione primaverile. Dall’altra sorgono problemi anche gravi connessi con le alte temperature dell’aria estiva.
Quali sono le cause dei problemi respiratori che possono presentarsi anche nei mesi più caldi dell’anno? Lo chiediamo al dottor Lamberto Maggi, responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo.
Quali sono i problemi per il nostro apparato respiratorio nella stagione estiva?
«Sono prima di tutto le dirette conseguenze delle temperature più alte e dell‘umidità che spesso le accompagna. L’aria calda e umida può provocare infatti la sensazione di respiro difficoltoso e gravoso. Questo perché la grande umidità ostacola la sudorazione, impedendo il buon funzionamento del meccanismo di dispersione del calore del nostro corpo».
Come si può normalizzare la situazione, senza influire negativamente sullo stato di salute?
«Lo si può fare attraverso l’uso intelligente di condizionatori e ventilatori. È giusto rinfrescare gli ambienti, ma senza creare ghiacciaie. Meglio dunque non scendere mai sotto i 25 gradi di temperatura interna. Importante, poi, è curare la deumificazione dell’aria delle stanze, per favorire la traspirazione del nostro corpo e dare una sensazione di benessere».
Per chi soffre di malattie respiratorie l’estate non è esattamente una stagione “tranquilla”…
«Putroppo no. Soprattutto nelle città dove, in mancanza di vento e con la complicità del forte caldo, si accumulano livelli pericolosi di inquinanti che producono sostanze acide e ozono. Una condizione negativa per tutti, ma soprattutto per gli asmatici e per le persone che sono affette da patologie respiratorie ostruttive».
I cinque consigli per respirare meglio
Ecco cinque semplici consigli per chi vive in città e soffre di patologie respiratorie croniche (anche lievi) e non ha la possibilità, nei giorni più caldi dell’anno, di recarsi al mare o in montagna, dove sia possibile respirare aria sana e fresca:
- evitare di uscire di casa e svolgere attività fisica all’aperto nelle ore più calde (dalle 12 alle 17)
- vivere in ambienti rinfrescati da un ventilatore o da un condizionatore fornito di deumificatore. Evitare le temperature troppo basse, per evitare sbalzi termici, dannosi soprattutto per chi soffre d’asma
- non passare in modo troppo repentino da un ambiente molto condizionato a un ambiente afoso. Il nostro corpo ha bisogno di almeno 5-10 minuti per riadattarsi alla nuova situazione
- ripararsi dal sole: all’aperto con un cappello leggero, di cotone o di paglia e in automobile con le tendine parasole
- chiedere informazioni al proprio medico sugli eventuali conflitti che potrebbero sorgere tra l’esposizione al calore e i farmaci che si stanno assumendo.