Con scompenso cardiaco si indica quella situazione in cui il cuore fa fatica a pompare il sangue nell’organismo.
Un malfunzionamento cardiaco che può avere varie cause tra cui un infarto del miocardio oppure la presenza di ipertensione arteriosa o di disfunzioni valvolari.
«Lo scompenso cardiaco può colpire persone di tutte le età e non deve mai essere trascurato», sottolinea il dottor Antonino Pitì, Responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo.
Quali sono i sintomi che permettono di individuare la presenza di uno scompenso cardiaco?
«Nella sua fase iniziale lo scompenso cardiaco è asintomatico. Poi compare un leggero affanno che fa seguito a sforzi di una certa entità. Infine possono manifestarsi altri segnali, anche in situazioni di riposo, come mancanza di fiato, dolore all’addome, perdita dell’appetito, debolezza, tosse, e perdita della memoria».
Quando ci si deve preoccupare?
«La situazione deve essere tenuta sotto controllo in presenza di difficoltà respiratoria e affaticamento. Soprattutto quando questi sintomi si presentano anche quando si è seduti o sdraiati sul letto. Sono segnali di allarme, attraverso cui il nostro organismo ci segnala che siamo in presenza di uno scompenso cardiaco che deve essere sottoposto al più presto a un medico specialista».
Lo scompenso cardiaco può essere prevenuto?
«Lo scompenso cardiaco può essere prevenuto sottoponendosi regolarmente a visite specialistiche preventive, soprattutto nel caso in ci si sia affetti da patologie che possano avere attinenza con questa malattia. In questo ultimo caso è anche fondamentale rispettare le terapie farmacologiche stabilite dal medico curante».