Le aritmie sono un’alterazione della regolarità del ritmo cardiaco che, normalmente, si attesta tra i 60 e 100 battiti per minuto (bpm). E, in base al valore della frequenza cardiaca vi sono diversi tipi di aritmie: come le tachiaritmie in cui il ritmo cardiaco è superiore a 100 bpm e bradiaritmie quando è al di sotto dei 60 bpm.
Si manifestano con palpitazioni, dolore toracico e affanno, anche se spesso sono asintomatiche, e sono causate da diversi fattori: anomalie congenite, avanzare dell’età che causa un ‘invecchiamento’ del sistema di conduzione o la presenza di patologie pregresse come ipertiroidismo e cardiomiopatie.
“Presso la nostra elettrofisiologia siamo in grado di offrire tutti i percorsi diagnostici e terapeutici e le terapie non farmacologiche per le aritmie con approccio multidisciplinare”, commenta il dottor Eduardo Celentano, responsabile dell’Elettrofisiologia di Humanitas Gavazzeni.
Parliamo della fase diagnostica…
“Disponiamo di ambulatori dedicati ai problemi del ritmo cardiaco che monitoriamo con ecocardiogramma / TAC cardiaca. A distanza, invece, lo monitoriamo con i loop recorders impiantabili: rilevatori di piccole dimensioni, molto simili ad una piccola chiavetta USB impiantati sottopelle che consentono di monitorare costantemente il ritmo cardiaco per mesi o anni se necessario”.
Dal punto di vista terapeutico, invece, quali sono le innovazioni?
“Per la fase terapeutica siamo centro di riferimento per le terapie non farmacologiche delle aritmie atriali e ventricolari, anche nei casi complessi offrendo un sistema di mappaggio ad alta densità ed ablazione ad alta energia e a breve durata, molto efficaci e precisi per questo tipo di patologie. Inoltre, la possibilità di impiantare pace-makers e defibrillatori con tecniche di stimolazione ventricolare fisiologica consente di offrire un trattamento ancor più personalizzato. Abbiamo anche esperienza di molti anni per l’estrazione di elettrocateteri infetti o malfunzionanti”.