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Servizio di Odontoiatria, la promozione di maggio: i mini impianti

Stabilizzare la protesi mobile senza adesivi

Per tutto il mese di maggio, gli specialisti del Servizio di Odontoiatria di Humanitas Gavazzeni offriranno alle persone interessate la possibilità di usufruire di un consulto gratuito in merito alla tecnica dei mini impianti per la stabilizzazione della protesi mobile.

Per informazioni e prenotazioni, è possibile chiamare il numero telefonico 035.4204900, da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 20.

I mini impianti

I mini impianti vengono utilizzati prevalentemente nella stabilizzazione della dentiera (Protesi mobile completa) inferiore o superiore, che spesso rende la vita complicata a chi è rimasto senza denti naturali e crede di non avere alternative; in questo caso, i mini-impianti dentali risolvono praticamente tutti i problemi connessi alla protesi mobile, rendendola stabile e salda ma facile da rimuovere per tutte le operazioni della normale igiene quotidiana. I mini-impianti dentali costituiscono una struttura di supporto a lungo termine, hanno una ‘testata’ speciale, sferica, che va a trovarsi sopra la superficie dell’osso mascellare. Le testate sferiche sporgenti funzionano come dei bottoni automatici ed aiutano a tenere la protesi al suo posto. La protesi fissata su questi impianti è stabile al punto tale che anche in caso di masticazione vigorosa o mentre si parla animatamente, non si muove.

Interventi di minima invasività

La loro immissione richiede un intervento di invasività minima e sono particolarmente indicate nelle persone anziane che sosterrebbero con maggior difficoltà un intervento con gli impianti tradizionali; sono inoltre adatti al cosiddetto carico immediato e questo significa che, al termine della procedura, in una sola seduta, il paziente può lasciare lo studio del dentista con una protesi mobile (dentiera) stabile.

La procedura di stabilizzazione di una protesi mobile inferiore

A titolo di esempio, descriviamo la procedura della più comune applicazione dei mini-impianti dentali, cioè la stabilizzazione di una protesi mobile inferiore. Se la cresta è sufficientemente ampia e non c’è bisogno di incidere la gengiva, il dentista stabilisce la posizione corretta per ciascuno dei mini-impianti; si pratica quindi l’anestesia locale nelle gengive direttamente sul punto deciso dallo specialista. Il dentista inizia a trapanare la gengiva spingendosi nell’osso, con una punta molto piccola montata su un trapano a bassa velocità. Una volta trapanato il foro pilota, ha inizio la procedura di inserimento del mini-impianto attraverso la gengiva nel foro appena creato dal trapano. Ogni mini-impianto viene attentamente allineato rispetto al foro pilota e viene avvitato manualmente per mezzo di una chiavetta che agisce anche come cacciavite, fino a quando la resistenza diventa troppo elevata e bisogna passare a una chiave a cricco che viene lentamente girata fino a quando l’impianto è completamente in posizione. Sulla protesi del paziente vengono segnate con un apposito pennarello le posizioni relative a ciascun mini-impianto, in corrispondenza delle quali verrà creato con il trapano un pozzetto che contiene un alloggiamento metallico al quale la protesi mobile verrà fissata. La protesi, che ora è molto salda, verrà rimossa dal paziente ogni giorno per l’igiene orale, e poi, con un semplice gesto, rimessa in posizione. I mini-impianti vengono “avvitati” saldamente all’osso cosicché l’integrazione è immediata, anche se a livello microscopico il processo di osteointegrazione prosegue per mesi dopo l’inserimento iniziale del mini-impianto. Inoltre, poiché questa procedura richiede poca chirurgia, le controindicazioni sono molto scarse. La decisione riguardo alla necessità di effettuare un’incisione prima dell’inserimento dei mini-impianti, e il successivo ricorso ai punti dopo l’inserimento, viene presa singolarmente, caso per caso, in funzione della forma dell’osso e dalla forma della cresta, critica soprattutto se il paziente è rimasto per molti anni senza denti frontali. Per ovviare a questo problema e per consentire la osteointegrazione per la massima lunghezza ottenibile, il dentista pratica un’incisione che gli consente di visualizzare l’osso e la cresta, di correggerne leggermente la forma e infine di praticare i fori pilota nella posizione precisa. Naturalmente, il ricorso all’incisione non preclude il carico immediato dell’impianto al termine della procedura, e come in tutti gli altri casi, il paziente lascia lo studio del dentista con il lavoro terminato. La dentiera del paziente viene esaminata per verificare che sia adatta a essere forata per creare gli speciali spazi cavi con o-ring che consentono il fissaggio al mini-impianto.