La tiroide è una ghiandola fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo, ma quando subisce malfunzionamenti può causare numerosi problemi di salute. La dottoressa Rosa Miranda Testa, Responsabile del Centro Tiroide di Humanitas Gavazzeni, e il dottor Alessandro Marchesi, Otorinolaringoiatra di Humanitas Castelli, ci spiegano in dettaglio le malattie tiroidee, i sintomi, i trattamenti.
Dottoressa Testa, che cos’è la tiroide e quale ruolo svolge nel nostro organismo?
«La tiroide è una ghiandola che produce ormoni (T4 e T3) che regolano la funzione di quasi tutti gli organi e apparati del nostro corpo. Quando la tiroide non funziona correttamente pertanto si possono verificare alterazioni da lievi a importantissime in base al grado e alla durata della sua disfunzione».
Quali sono le principali malattie che colpiscono la tiroide?
«Le malattie tiroidee si suddividono in due categorie principali: malattie funzionali e nodulari, queste ultime benigne o, più raramente, maligne. Le malattie della funzione tiroidea sono solitamente infiammazioni autoimmuni o sub acute ma esistono anche noduli che possono determinare ipertiroidismo».
Come si manifestano i sintomi delle patologie tiroidee funzionali?
«Nel caso dell’ipertiroidismo i sintomi più evidenti sono la tachicardia, il dimagrimento, la sudorazione eccessiva, il tremore, l’insonnia. L’ipotiroidismo ha sintomi più aspecifici come la stanchezza, ma se l’ipotiroidismo è grave e duraturo può portare fino allo scompenso cardiaco».
Come si può capire se la tiroide funziona correttamente?
«Basta un esame del sangue: il TSH reflex. Il TSH è l’ormone che regola la funzione tiroide, se è alterato il laboratorio dosa automaticamente anche gli ormoni tiroidei per una diagnosi più appropriata».
Ci sono fattori di rischio legati alle malattie tiroidee?
«La genetica gioca un ruolo importante. Chi ha una storia familiare di problemi alla tiroide ha un rischio maggiore. Bisogna tener presente che le donne sono più soggette rispetto agli uomini alle malattie tiroidee ma che gli uomini non ne sono esenti. Inoltre l’esposizione a radiazioni ionizzanti può favorire i tumori o l’ipotiroidismo».
Dottor Marchesi, quando è necessario intervenire chirurgicamente?
«La chirurgia è necessaria in caso di tumori tiroidei maligni, noduli grandi che causano sintomi o quando la tiroide funziona troppo e non è controllabile con i farmaci. La rimozione della tiroide (tiroidectomia) è il trattamento principale in questi casi».
Come si scoprono i noduli tiroidei?
«I noduli vengono individuati tramite una ecografia del collo. Se il nodulo presenta caratteristiche sospette, si esegue una biopsia con un ago sottile per analizzare le cellule e determinare se il nodulo è benigno o maligno».
Qual è il futuro della cura delle malattie tiroidee?
«L’ablazione con microonde dei noduli benigni è già una realtà e, in casi selezionati, potrebbe estendersi anche al trattamento di piccoli noduli maligni. La chirurgia inoltre è sempre meno invasiva».