Si calcola che circa 4 milioni di persone ogni anno abbiano un’ulcera peptica, ovvero un’erosione, che spesso non guarisce da sola, del rivestimento interno mucoso delle alte vie digestive. In particolare si tratta di ulcera gastrica se colpisce lo stomaco, mentre se interessa il duodeno (uno dei tre segmenti in cui si suddivide l’intestino tenue) si parla di ulcera duodenale.
L’ulcera gastrica colpisce soprattutto al di sopra dei 60 anni, mentre quella duodenale anche le persone più giovani. Ne parliamo con il dottor Nicola Gaffuri, Responsabile Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Humanitas Gavazzeni.
Tante cause diverse
Tra le cause dell’ulcera gastrica possono esserci l’infezione da parte di un batterio (Helicobacter pylori), cattive abitudini alimentari, il fumo, la predisposizione genetica o l’uso di determinati farmaci, come i FANS (antinfiammatori) e l’aspirina, soprattutto quando assunti senza controllo medico, ma per “automedicazione”. Per prevenire il danno gastrointestinale è quindi preferibile associare farmaci come gli inibitori di pompa protonica nei pazienti che richiedono una terapia a lungo termine con FANS o sono in trattamento cronico con aspirina.
L’azione dello stress
Un ruolo importante nella comparsa della patologia è giocato anche da situazioni di forte stress. Lo stress psicologico intenso e gli stati d’ansia molto severi, spesso correlati a problematiche famigliari, di lavoro o finanziarie, sono responsabili indirettamente di un’infiammazione della parete dello stomaco. Le persone a cui è stata diagnosticata un’ulcera gastrica, infatti, spesso riferiscono alti livelli di stress nella loro vita quotidiana. Non è stato dimostrato che lo stress sia la causa dell’ulcera gastrica, ma può peggiorarne i sintomi. In caso di ulcera, quindi, ridurre lo stress può aiutare l’organismo, per esempio attraverso tecniche di rilassamento, respirazione e meditazione, concentrandosi sull’attività fisica (almeno mezz’ora al giorno a ritmo sostenuto) e rivolgendosi a uno psicologo o uno psicoterapeuta nel caso lo stress infici in maniera importante la propria quotidianità.
Sintomi differenti a seconda della zona colpita
Tipicamente si prova dolore a livello della bocca dello stomaco oppure lateralmente sulla destra, ma ci sono alcune differenze tra ulcera gastrica e duodenale. Il dolore infatti è diverso in relazione all’assunzione del cibo: nell’ulcera gastrica il dolore peggiora quando si mangia, mentre in quella duodenale si ha un miglioramento in seguito all’assunzione di cibo; talvolta questo tipo di ulcera a digiuno può dare un sintomo simile alla fame, un dolore che può presentarsi anche nel corso della notte e che migliora dopo aver mangiato. Possono poi esserci i sintomi aspecifici e classici dei disturbi alle vie digerenti, come nausea, inappetenza e vomito.
Gastroscopia per la diagnosi
Per diagnosticare l’ulcera è necessario effettuare la gastroscopia. La possibilità di eseguire prelievi di tessuto gastrico permette di valutare la gravità e l’eventuale infezione da Helicobacter pylori. Esistono anche altre metodologie per accertarsi della presenza del batterio: si può procedere con test sierologici, con il breath test, cioè un esame del respiro, o ancora con l’esame delle feci. L’identificazione precisa delle cause scatenanti consente di intervenire in modo efficace, modificando il corso della malattia ulcerosa, caratterizzato dalla comparsa di recidive entro un anno nell’80% dei casi.
I cibi sì e no
Chi soffre di ulcera deve prestare attenzione alla propria alimentazione, che è importante sia ricca di verdura, in particolare a foglia verde e carote, frutta, tra cui le mele, e legumi. Tra le carni la più indicata è quella bianca ed è consigliabile consumare cereali integrali. Meglio evitare sale, spezie, condimenti grassi e il caffè. Tra i fattori di rischio dell’ulcera ci sono il fumo e l’assunzione di alcolici che, quindi, sono da evitare. Il consiglio è anche quello di distanziare i pasti tra loro e masticare correttamente i cibi.