Si parla di urologo e si pensa a uno specialista dedicato alla salute dell’uomo. Certo, la prostata è un problema prettamente maschile, ma questa branca della medicina che cura e studia l’apparato uro-genitale maschile, cura e studia anche l’apparato urinario femminile, le cui patologie non sono così infrequenti. Se poi pensiamo alla patologia della calcolosi, le differenze di genere saltano. Semmai, è maschile la scarsa attenzione nella prevenzione.
Si stima infatti che 8 uomini su 10 non si sottopongano a una visita urologica e l’85% lo faccia in seguito a qualche disturbo.
«Negli ultimi anni la sensibilizzazione dell’uomo sui temi urologici è cresciuta anche grazie a campagne di comunicazione – dice il dottor Emanuele Micheli, responsabile dell’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Gavazzeni – ma, purtroppo, il problema esiste».
La prostata, spesso sottovalutata dagli uomini
E se si parla di salute maschile e prevenzione, non si può non parlare di prostata sia benigna sia maligna. Nell’accezione negativa, il tumore alla prostata, il più diffuso nell’uomo, ha una incidenza di diagnosi di 1 persona su 5. La sopravvivenza, negli ultimi 20 anni, è passata dal 62% dei primi anni ’90 al 91% dei giorni nostri. «Ciò nonostante questa neoplasia è ancora sottovalutata – spiega il dottor Micheli –. Si pensa infatti che sia un tumore a lenta evoluzione, che non abbia sempre necessità di terapia o che le terapie, potendo avere effetti collaterali, possano non essere prese in considerazione. Purtroppo in una prima visita ci capita di vedere ancora casi molto gravi, neoplasie prostatiche localmente avanzate o addirittura metastastiche, dove la terapia è più impegnativa e difficile e dove possiamo curare ma non guarire. Eppure basterebbe un semplice esame del PSA, fatto a tempo debito, per prevenire queste situazioni».
Non c’è però solo la patologia maligna della prostata. Altrettanto diffusa è l’ipertrofia prostatica benigna. L’approccio in Humanitas Gavazzeni per il tumore prostatico è multidisciplinare, con un team dedicato (urologo, oncologo, radioterapista, radiologo) che ha in carico tutte le problematiche legate alla prostata.
«La chirurgia è ancora una soluzione fondamentale per queste patologie – aggiunge il dottor Micheli –. Per quanto riguarda l’ipertrofia prostatica benigna, il gold standard del trattamento resta la TURP, resezione endoscopica della prostata. A fianco di questa procedura endoscopica utilizziamo anche il laser ad holmio per adenomi più voluminosi. Entrambi hanno lo stesso risultato. In presenza di neoplasia, la nostra scelta è per la prostatectomia radicale standard che offre ottimi risultati sia nell’asportazione della malattia sia nel controllo della continenza».
I calcoli e le dolorose coliche renali
L’altro grosso capitolo delle patologie urologiche sono i frequentissimi calcoli. Alimentazione e scarsa idratazione favoriscono il formarsi dei calcoli che possono provocare dolorose coliche. «Per contrastarne la formazione è fondamentale bere molta acqua, 1 litro e mezzo o 2 al giorno naturale oligominerale, per produrre almeno 2 litri di urina. Di solito facciamo attenzione alla quantità di acqua che si beve ma non alla quantità di urina che si produce – afferma il responsabile dell’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Gavazzeni –. Purtroppo si scoprono i calcoli quando insorgono le coliche. La colica renale è la prima manifestazione della calcolosi, ed è legata al passaggio del calcolo all’interno dell’uretere». molto dolorosa e non va sottovalutata perché se i calcoli si fermano nell’uretere bloccano la funzione renale e il rene può esserne compromesso».
In Humanitas Gavazzeni si effettuano tutti i trattamenti mininvasivi necessari alla cura utilizzando, a seconda del singolo caso, il litotritore per il “bombardamento “ dei calcoli (ESWL) o gli ureterorenoscopi semirigidi e flessibili per il trattamento dei calcoli renali e ureterali, procedure denominate RIRS e ULT.
Articolo pubblicato il 5 luglio 2015 sul quotidiano “Eco di Bergamo”.