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Valvola mitrale: prevenire è sempre l’arma migliore per il nostro cuore

Si tratta di una piccola e invisibile parte del nostro corpo. Non ne percepiamo l’esistenza, eppure si apre e si chiude in ognuno di noi 100mila volte al giorno.

È la valvola mitrale, una delle quattro valvole cardiache posta tra l’atrio sinistro e il ventricolo sinistro del nostro cuore che ha il compito di far sì che il sangue faccia il suo giusto percorso, assicurando lo scambio corretto di ossigeno e anidride carbonica.

A volte però la valvola mitrale può ammalarsi, causando patologie spesso di difficile diagnosi che possono causare sintomi gravi, come difficoltà respiratorie e palpitazioni.

Come intervenire per curarla?

Ne parliamo con il dottor Alfonso Agnino, direttore della Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Dottor Agnino, cosa succede alla valvola mitrale quando non funziona più come dovrebbe?

“Può presentare ciò che definiamo una stenosi, vale a dire un restringimento, o ciò che viene chiamata insufficienza, cioè una perdita”.

Cosa significa in termini di funzionamento della valvola e del passaggio di ossigeno e anidride carbonica che deve assicurare?

“Significa che, se la valvola è troppo stretta e quindi ci troviamo di fronte ad una stenosi, non lascia entrare il sangue nel ventricolo, rendendo difficile il passaggio del sangue dal circolo polmonare verso il ventricolo sinistro. L’insufficienza mitralica, invece, è un difetto di chiusura della valvola mitrale che fa sì che parte del sangue pompato dal ventricolo sinistro refluisca nell’atrio sinistro invece che andare in aorta: vuol dire quindi che il flusso si inverte, invece di andare nella giusta direzione torna indietro verso i polmoni”.

Quali sono i sintomi che il nostro corpo accusa di questo invisibile mal funzionamento?

“Sia per quanto riguarda la stenosi che l’insufficienza, i sintomi sono affaticamento, tosse, palpitazioni e disturbi respiratori. Una sintomatologia purtroppo comune ad altre patologie, il che comporta che molto spesso la diagnosi è complessa. Inoltre, in molti casi, il prolasso valvolare mitralico può essere asintomatico; solo esami diagnostici di routine, come un ecocardiogramma, possono intercettare preventivamente la malattia”.

La parola d’ordine è prevenzione

“Esatto. Esami e screening di controllo annuali devono far parte dell’agenda di tutti e tutte noi. Il mese di settembre è proprio dedicato alla prevenzione delle malattie cardiovascolari con una giornata riconosciuta a livello mondiale, il 29 settembre, al fine di porre l’attenzione sull’importanza di ascoltare sempre i sintomi del nostro cuore e di prendercene cura”.

Quali sono le cause delle patologie mitraliche?

“La stenosi mitralica è piuttosto rara. L’insufficienza mitralica è per il 90% di origine congenita, vale a dire che si tratta di un difetto presente fin dalla nascita. Si stima che a soffrirne siano circa 180 milioni di persone nel mondo. E, nella maggior parte dei casi, è una patologia che si evolve nel tempo; può capitare che la patologia non si manifesti ad un primo esame, ma a distanza di anni. Per questo motivo sono fondamentali gli screening periodici, anche senza sintomatologia, per poter intervenire in tempo, prima che il difetto della valvola evolva in modo grave”.

Come curarla?

“Inizialmente si può ricorrere ad un approccio farmacologico per alleviare i sintomi, ma se la disfunzione della valvola mitrale raggiunge avanzati gradi di gravità, è indicato l’intervento chirurgico. In Humanitas Gavazzeni offriamo tutte le soluzioni che la moderna tecnologia mette a disposizione per monitorare il cuore e mantenerlo in salute. Come la Tac coronarica, la Risonanza Magnetica cardiovascolare e la cardiochirurgia robotica: una tecnica all’avanguardia che comporta nel post intervento meno dolore, zero impatto estetico e un rapido ritorno a una vita normale senza necessità di riabilitazione”.

Responsabile Cardiochirurgia robotica e mininvasiva