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Defeco risonanza magnetica (defeco RM)


Che cos’è la defeco risonanza magnetica?

La defeco risonanza magnetica è un’indagine diagnostica di ultima generazione che utilizza la tecnologia di risonanza magnetica per valutare l’anatomia e la funzionalità sia del pavimento pelvico sia degli organi presenti nello scavo pelvico

A che cosa serve la defeco risonanza magnetica?

La defeco risonanza magnetica è indicata in tutti i casi di patologie disfunzionali del pavimento pelvico, per la stipsi cronica, il prolasso rettale, vescicale e uterino, l’incontinenza, l’anismo e per tutte quelle condizioni che fanno sospettare un problema di carattere funzionale o anatomico nella defecazione.

L’esame fornisce infatti informazioni dettagliate sul funzionamento dei muscoli del pavimento pelvico, sulla loro anatomia e trofismo, e sulla fisiologia della defecazione, e consente di indagare le cause del disturbo lamentato dal paziente o dalla paziente. 

Le informazioni ottenibili mediante la defeco risonanza magnetica sono sia anatomiche, con la possibilità di valutare gli sfinteri, le strutture legamentose e muscolari del pavimento pelvico in fase di riposo, sia funzionali dinamiche.

Queste informazioni sono fondamentali per la diagnosi del prolasso rettale, del rettocele, degli enteroceli o sigmoidoceli, della sindrome da defecazione ostruita, nella definizione di sindrome del perineo discendente-disceso e delle diverse alterazioni funzionali per tutti e tre i comparti esaminati.

Si può pertanto diagnosticare i differenti gradi di prolasso perineale e a quale livello muscolo-legamentoso della classificazione POP si trova la lesione, dando informazioni utili al colonproctologo e all’uro-ginecologo per cercare la soluzione più indicata.

Come si svolge la defeco risonanza magnetica?

La defeco risonanza magnetica non richiede mezzo di contrasto né l’utilizzo di radiazioni ionizzanti.

Per l’effettuazione dell’esame sarà necessaria l’introduzione nel retto di 180cc di gel acquoso e il posizionamento di un pannolone per adulti. È necessario che la paziente non abbia urinato nelle ultime due ore, in modo da avere una distensione vescicale consona per tentare di effettuare la fase minzionale.

La metodica in RM prevede la possibilità di effettuare l’esame in due posizioni:

  • supina (con le gambe un po’ piegate e appoggiate su un supporto bloccato in fondo al lettino in modo da consentire un ausilio durante la spinta)
  • sul fianco sinistro (con le ginocchia rannicchiate in modo da simulare la posizione assisa).

L’esame prevede tre fasi:

  • la prima è statica: il paziente deve rimanere fermo nella posizione indicata dall’operatore
  • la seconda è dinamica: l’operatore, tramite un microfono, chiederà al paziente, prima, di contrarre l’ano e poi di spingere come se dovesse andare di corpo, poi di evacuare cercando di espellere il gel
  • la terza è dinamica: l’operatore, tramite microfono, chiederà al paziente di effettuare la fase minzionale.

Quale durata ha l’esecuzione della defeco risonanza magnetica?

Per completare l’esame di defeco risonanza magnetica servono circa 30 minuti.

Norme di preparazione della defeco risonanza magnetica?

Il paziente deve eseguire un clistere di pulizia al mattino prima dell’esame. La preparazione in loco consiste nel distendere il retto con gel ecografico prima dell’inizio dell’acquisizione dell’esame. Il tutto viene eseguito da personale specializzato nel rispetto della privacy del paziente.

Controindicazioni della defeco risonanza magnetica?

Come per tutte le altre indicazioni di risonanza magnetica, la defeco risonanza magnetica non si può eseguire in presenza di pace-maker cardiaco, pompe di infusione interne, neuro stimolatori, protesi all’orecchio interno, perché possono essere danneggiati sotto l’azione del campo magnetico.

Può costituire controindicazione all’esame anche la presenza di schegge metalliche all’interno del corpo e di clips metalliche a seguito di interventi chirurgici al cervello, al cuore e all’addome.

Sebbene non sia stata ancora dimostrata una sensibilità dell’embrione ai campi magnetici statici e alle onde elettromagnetiche a radiofrequenza, è prudente non effettuare l’esame RM nelle donne durante il primo trimestre di gravidanza.