Che cos’è l’ecografia con mezzo di contrasto?
L’ecografia con mezzo di contrasto è un tipo di ecografia che consente di studiare in modo dinamico la vascolarizzazione dei tessuti profondi (ad esempio la distribuzione e la quantità di vasi sanguigni all’interno di un nodulo del fegato), a fini diagnostici.
In genere, l’ecografia con mezzo di contrasto viene svolta quando l’ecografia tradizionale non consente di raggiungere risultati diagnostici certi.
Per questo esame è necessario eseguire lo studio ecografico durante l’iniezione, in una vena del braccio, di un mezzo di contrasto ecografico costituito da micro bolle gassose.
A che cosa serve l’ecografia con mezzo di contrasto?
L’ecografia con mezzo di contrasto viene utilizzata in modo mirato per studiare la vascolarizzazione delle formazioni nodulari del fegato, del rene e del pancreas. Un’ulteriore applicazione specialistica è rappresentata dallo studio degli endoleak nei pazienti sottoposti a posizionamento di endoprotesi aortica addominale.
L’ecografia con mezzo di contrasto viene utilizzata nelle operazioni di diagnostica che riguardano le malattie cardiache oltre alle patologie che colpiscono le arterie cerebrali, la carotide e le arterie periferiche. I più moderni mezzi di contrasto consentono anche di studiare la vascolarizzazione delle formazioni nodulari del fegato, del rene, del pancreas e della mammella così da verificarne la natura e la sua eventuale benignità.
Un esito positivo derivato dall’esecuzione dell’ecografia con mezzo di contrasto chiude l’iter diagnostico relativo al nodulo individuato, dal momento che il responso risulta essere tale da non richiedere l’esecuzione di ulteriori esami.
Come si svolge l’ecografia con mezzo di contrasto?
L’ecografia con mezzo di contrasto viene eseguita sia in condizioni ordinarie sia durante e dopo l’iniezione endovenosa del mezzo di contrasto ecografico (circa 5ml di soluzione preparata al momento). Il medico inietta in una vena del braccio del paziente il mezzo di contrasto. Questo percorre l’intero vaso sanguigno e in pochi secondi attraversa gli organi vitali interni come il cuore, i polmoni, il fegato, i reni, il pancreas, ecc..
Le microbolle che compongono il mezzo di contrasto, che hanno dimensioni inferiori a quelle dei globuli rossi, vengono colpite dagli ultrasuoni che vengono emessi da una sonda utilizzata dal medico e fatta scorrere sulla pelle del paziente in corrispondenza dell’organo che si vuole esaminare. Una volta colpite, le microbolle tendono a ingrandirsi, generando onde elastiche maggiori per dimensioni e quindi più visibili sul monitor dell’ecografo.
Tutte le diverse fasi che compongono l’esame – prima, durante e dopo l’iniezione – sono analizzate dall’ecografo. L’esame viene in parte registrato per una rivalutazione successiva più approfondita e per la scelta delle immagini più rappresentative.
Durata dell’ecografia con mezzo di contrasto
La durata dell’esame è legata alla motivazione diagnostica per cui viene prescritta – cioè alla natura dell’organo interno che deve essere analizzato – ed è mediamente di 15/20 minuti.
Norme di preparazione dell’ecografia con mezzo di contrasto
Nel caso di studi relativi a organi addominali, il paziente deve osservare un digiuno da almeno 5/6 ore prima dell’esecuzione dell’ecografia con mezzo di contrasto.
Controindicazioni dell’ecografia con mezzo di contrasto
L’iniezione del mezzo di contrasto ecografico è controindicata per i pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca e per le donne in gravidanza.
Area medica di riferimento per l’ecografia con mezzo di contrasto
Per maggiori informazioni sull’ecografia con mezzo di contrasto, vedere la sezione del sito dedicata all’Unità Operativa di Radiologia e Diagnostica per Immagini di Humanitas Gavazzeni Bergamo.