Che cos’è la risonanza magnetica con mezzo di contrasto?
La risonanza magnetica può essere seguita dall’iniezione di un mezzo di contrasto, una particolare sostanza paramagnetica (chelati del Gadolinio) in vena.
Queste sostanze, si distribuiscono nei vasi e negli organi in maniera simile ai mezzi di contrasto iodati utilizzati per la tomografia computerizzata (TC). Le molecole di gadolinio alterano temporaneamente le proprietà molecolari all’interno del campo magnetico delle strutture in cui vanno a localizzarsi modificando il segnale e quindi l’immagine della risonanza magnetica. Questo allo scopo di visualizzare i vasi e le lesioni d’organo in particolare accentuando le differenze tessutali e di vascolarizzazione.
A che cosa serve la risonanza magnetica con mezzo di contrasto?
L’utilizzo del mezzo di contrasto in risonanza magnetica permette lo studio più accurato delle patologie neoplastiche e infiammatorie mentre non presenta vantaggi significativi nella determinazione di malattie ischemiche o degenerative (artrosi).
Durata della risonanza magnetica con mezzo di contrasto
L’impiego del mezzo di contrasto nel corso della risonanza magnetica con mezzo di contrasto comporta l’allungamento dei tempi di esecuzione generalmente da 5 a 20 minuti a seconda del tipo di esame.
La durata della risonanza magnetica varia infatti a seconda delle parti del corpo che devono essere esaminate. In genere si può andare da circa 20 minuti per le risonanze più semplici, ai 60 minuti necessari per studi più complessi o distretti multipli.
Norme di preparazione per la risonanza magnetica con mezzo di contrasto
Vedi la norma di preparazione della Risonanza Magnetica con Mezzo di Contrasto.
Controindicazioni alla risonanza magnetica con mezzo di contrasto
I mezzi di contrasto paramagnetici sono tollerati meglio rispetto ai mezzi di contrasto iodati, perché il ridotto volume e il ridotto numero di moli di sostanza iniettati non comporta alcun rischio di tossicità; poco frequenti appaiono anche gli effetti collaterali.
L’avvertenza principale riguarda gli individui con preesistente reazione al mezzo di contrasto paramagnetico. Pur essendo molto rare le reazioni allergiche, se il paziente riferisce allergie è comunque opportuno contattare il medico per l’eventuale preparazione antiallergica di tre giorni a base di farmaci antiallergici.
Di recente è stata identificata in casi molto rari una malattia (la fibrosi nefrogenica sistemica) legata all’accumulo di mezzo di contrasto a base di gadolinio in pazienti con insufficienza renale grave o per quelli in cui è stato effettuato un trapianto di fegato.
In tal senso, anche per l’utilizzo dei mezzi di contrasto paramagnetici vengono richiesti i comuni esami di laboratorio per valutare lo stato di funzionalità renale (creatininemia).
Area medica di riferimento per la risonanza magnetica con mezzo di contrasto
Per maggiori informazioni sulla risonanza magnetica con mezzo di contrasto, vedere l’Unità Operativa di Radiologia e Diagnostica per Immagini di Humanitas Gavazzeni Bergamo.