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Gli occhi secchi possono essere curati anche dal reumatologo

Per un problema all’occhio può essere utile una visita dal reumatologo, quando il medico di famiglia verifica la presenza di una forma di xeroftalmia, la cosiddetta sindrome da occhio secco, che può essere causata da una malattia reumatica.

Ne parliamo con la professoressa Bianca Marasini, responsabile del Servizio di Reumatologia di Humanitas Gavazzeni, cerchiamo di saperne di più.

Quali soggetti sono più colpiti dall’occhio secco e quali sono i suoi effetti?

«L’occhio secco è un disturbo frequente, che colpisce soprattutto le donne in età matura. Consiste in un cattivo funzionamento delle ghiandole lacrimali, che non producono più come dovrebbero le lacrime. Le conseguenze sono: bruciore agli occhi, difficoltà ad aprire le palpebre al risveglio, sensazione di avere qualcosa nell’occhio e, anche, disturbi visivi di una certa entità. Il rischio è che si verifichino danni alla superficie oculare, visto che vengono a mancare le funzioni delle lacrime nei confronti degli occhi: lubrificazione, nutrimento, drenaggio di eventuali sostanze estranee e difesa nei confronti delle infezioni».

Che cosa può causare la sindrome da occhio secco?

«L’occhio secco può dipendere da cause esterne all’occhio: le condizioni che provocano l’evaporazione del sottile film lacrimale che riveste gli occhi, l’aria condizionata, il riscaldamento, il vento e il clima asciutto. Sono inoltre considerati fattori di rischio il fumo, la prolungata esposizione a video-terminali, le lenti a contatto, l’abuso di alcolici. Infine, anche alcuni farmaci, fra cui ci sono gli anti-depressivi, gli anti-convulsivanti e alcuni anti-ipertensivi e diuretici possono essere causa di occhio secco».

È vero che tra le cause dell’occhio secco ci sono anche le malattie reumatiche?

«Sì, è vero, e tra queste la principale è la Sindrome di Sjögren, per la quale le ghiandole lacrimali e salivari perdono progressivamente la loro funzione. La sua origine non è al momento del tutto nota, ma è sicuro che siano in gioco fattori genetici, ambientali e ormonali».

Come si può diagnosticare la Sindrome di Sjögren?

«SI tratta di una diagnosi che prevede una stretta cooperazione tra reumatologo e oculista. Se infatti l’oculista si accorge di una situazione di occhio secco e prescrive l’utilizzo di lacrime artificiali e colliri, al reumatologo spetta il compito di valutare l’eventuale presenza di un interessamento extra-ghiandolare e decidere l’approccio terapeutico più appropriato, volto a proteggere l’occhio e trattare eventuali complicanze».

Come può essere curata la Sindrome di Sjögren?

«Quando la conseguenza è l’occhio secco, vengono prescritti stimolanti di lacrime e, a volte, farmaci immunosoppressori. Il reumatologo fa inoltre al paziente alcune raccomandazioni come smettere di fumare e contenere l’uso di caffè e alcolici, limitare la lettura e l’uso del computer, evitare ambienti secchi e ventosi ed evitare l’assunzione di farmaci potenzialmente aggravanti».

E se l’occhio secco non riprende, nonostante le cure, la sua funzionalità?

«Nei casi più resistenti di occhio secco, può essere necessario occludere i canalini lacrimali, operazione che può essere eseguita in via provvisoria o definitiva, con piccoli tappi di materiale sintetico. Si tratta di una scelta inevitabile perché la xeroftalmia può provocare danni anche gravi dell’occhio, capaci di provocare una ridotta qualità della vista e quindi, più in generale, della vita».